Ferrara, 6 luglio 2021
Ha scoperto Hyalblue, il collirio che protegge i nostri occhi dai raggi blu dei monitor, quindi cellulari, terminal video, e-reader. Quelli che, è noto, rallentano il nostro sonno, motivo per cui la sera si sconsiglia di utilizzare per la lettura supporti digitali. E se la tecnologia è stata acquistata dalla Cina, l’invenzione è avvenuta a Ferrara, più precisamente nei laboratori di In4tech Synthesis dell’incubatore Sipro di Cassana, dove Nikla Baricordi, chimica, dirige il team scientifico. Team che tratta, come materia primaria, l’acido ialuronico e che oggi sta lavorando alla realizzazione di un dispositivo utile nella chirurgia oftalmica. «Nella fattispecie – anticipa Baricordi – stiamo trattando un suo derivato, con un altro principio attivo, per farne un filler o comunque uno strumento che possa supportare il chirurgo negli interventi alla cornea o al cristallino». Altre fronti di sperimentazione sono le creme per il viso, quindi a contatto diretto con la pelle. Nata nel 2007, alla Facoltà di Chimica di Unife, trasferitasi all’incubatore nel 2019, In4tech ha trovato nel modulo Sipro il luogo ideale per inventare, progettare, sperimentare, certificare la qualità, sottoporre all’Università i test. «La ricerca – la chiosa di Baricordi – non si ferma mai. Tanto più in un settore come questo, dove la richiesta è sempre maggiore». Le aspettative sono tante, a partire dal conquistare il mercato europeo. L’auspicio è dunque che dopo il brevetto Hyalblue ne arrivino altri. Soddisfatto l’Amministratore Unico, Stefano di Brindisi. «Realtà come questa sono la conferma che il territorio ferrarese è appetibile e a guardarvi sono le eccellenze».