Negli ultimi anni il territorio centese ha dovuto affrontare due forti criticità. Prima di tutto, la crisi che si è manifestata a livello nazionale ed internazionale ha colpito duramente anche la nostra regione e l’area dell’Alto ferrarese, generando diffuse difficoltà, inclusa la riduzione della consistenza occupazionale del manifatturiero. In secondo luogo, il terremoto del 2012 ha poi colpito parti della comunità e del sistema sociale e produttivo, ovvero abitazioni, luoghi di ritrovo, beni pubblici e generato una crisi del micro tessuto produttivo locale, indebolendo fortemente i legami sociali, soprattutto connessi con le piccole attività commerciali e artigianali. Questi andamenti hanno fortemente inciso quest’area, anche se le grandi imprese hanno retto ed il sistema sociale ha avuto una notevole capacità di reazione all’evento drammatico del sisma di maggio. Infatti la laboriosità, la grinta e la tenacia dei cittadini e degli imprenditori hanno fatto sì che si siano già raggiunti, dopo “soli” tre anni e mezzo dal terremoto, buoni -sebbene parziali- risultati. Oggi si deve fare un passo avanti, che vada oltre il programma di ricostruzione, per fornire spinte e stimoli diversi da quelli introdotti per contrastare la crisi economica o quelli, seppure importantissimi, messi in campo per sostenere il difficile e lungo processo di ricostruzione dopo il terremoto. Occorre introdurre una ulteriore linea di lavoro, in parallelo, che aiuti a costruire condizioni per intercettare i fattori esogeni ed opportunità che si manifestano al di fuori dei confini del territorio e che possono impattare in modo positivo sull’area. Occorre una nuova, rinnovata competitività su larga scala, proiettata a livello extra-territoriale e internazionale. Ciò è possibile se si punta su di un insieme di strumenti diversi da quelli in essere in questo momento, che guardano oltre al perimetro consolidato. Bisogna passare a una visione allargata e conseguentemente avviare alleanze “di scopo” costruite intorno a progetti concreti. Per attuare le strategie che saranno individuate come prioritarie dal sistema produttivo del territorio in questione e dal sistema istituzionale, Sipro propone di rafforzare la rete di relazione con soggetti tecnici capaci di mobilitare risorse, idee e progettualità da realizzare in una dimensione territoriale vasta. Un’ipotesi di lavoro che Sipro propone, si colloca all’interno del Piano strategico per l’area del sisma. A questo fine Sipro ha già avviato rapporti di carattere tecnico con soggetti (anche privati) che lavorano nel campo dello sviluppo locale e della promozione territoriale, tra cui il Comune di Cento, la Cassa di Risparmio di Cento, l’associazione imprenditori centesi per la cultura, riscontrando interesse e disponibilità ad agire su queste tematiche. Anche nell’area modenese Sipro ha avviato relazioni con Agenzie e soggetti che a vario titolo operano per la promozione e lo sviluppo del territorio modenese. Nel corso della giornata del 25 febbraio scorso, alla presenza di interlocutori istituzionali – quali Caricento, il sindaco, il presidente della provincia – e del mondo economico locale – imprenditori ed associazioni di categoria – Sipro ha presentato al territorio una prima proposta di “Progetto Integrato”, composto di alcune azioni informative e di presenza sul territorio: 1) organizzazione di iniziative di informazione sulle opportunità di finanziamento dei Fondi strutturali e altri strumenti finanziari; 2) promozione delle opportunità in tema di cultura ed investimenti nella cultura (esempio Art Bonus); 3) apertura a Cento dello sportello Sipromuove a supporto di imprese e di potenziali imprenditori; 4) attività di animazione e formazione di amministratori e dirigenti locali; 5) valorizzazione delle opportunità della nuova Autostrada Regionale Cispadana; 6) sviluppo progettuale in tema di efficienza energetica degli edifici pubblici e privati per dare un concreto supporto alla riqualificazione e alla ripartenza del settore delle costruzioni locale e alla filiera dell’edilizia sostenibile.
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