Lvmh, a Ferrara fabbrica gioiello
In una città come Ferrara, dove da nove giorni rimbomba il terremoto, fa più che mai notizia l’investimento di una multinazionale che sceglie la campagna estense per valorizzare la propria produzione calzaturiera di altissima gamma e creare una scuola di formazione per maestri artigiani del cuoio.
Il marchio è quello dei francesi di Lvmh, il più grande gruppo del lusso al mondo, che attraverso Berluti a Ferrara controllano già dal 1994 la Manifattura Ferrarese (oggi Manifattura Berluti). L’operazione sarà annunciata a giorni, in occasione della Conferenza dei servizi che dovrebbe dare il via a un iter burocratico rapidissimo e permettere così entro fine anno l’avvio dei cantieri ed entro il 2013 la partenza produttiva.
Il progetto è una «fabbrica gioiello», per usare l’appellativo di Tiziano Tagliani, sindaco di Ferrara, che si è assunto l’impegno di «garantire tempi certi a un investitore lungimirante che ha scelto la nostra città per rilanciare non solo il lavoro e la ricchezza locali, ma anche il recupero di antichi saperi artigianali. E ha voluto un luogo incontaminato, nel verde, lontano dal rumore, dove costruire un ambiente di lavoro e di apprendimento ideale». Ancora non sono stati presentati ufficialmente, ma i disegni dello stabilimento che sorgerà su 6 ettari di terreno in zona Gaibanella, a sud della città, riflettono lo stile per l’alta qualità della maison Berluti: un unico piano, ampie vetrate per sfruttare la luce naturale e materiali naturali per compenetrare il paesaggio e garantire benessere ai dipendenti, spazi di condivisione e una “accademie du savoir-faire”.
Una scuola che l’assessore regionale al Lavoro dell’Emilia-Romagna, Patrizio Bianchi, porta come esempio di «investimento nel vero fattore competitivo di questo territorio che il gruppo Lvmh ha saputo cogliere, ossia la capacità delle nostre maestranze abbinata alla tradizione artigianale». A Ferrara chiudeva vent’anni fa uno dei primi calzaturifici di prêt-à-porter d’alta moda, Zenith, ma le ex dipendenti assorbite da Manifattura Berluti ancora oggi sono il valore aggiunto delle scarpe fatte rigorosamente a mano a Ferrara. E a loro spetterà il compito di tramandare l’antico saper fare alle giovani leve (si parla di un organico di 216 persone a regime) per cui la Regione mette a disposizione i 20 milioni di euro nel nuovo fondo per l’apprendistato.
Dietro al progetto c’è la regia di Sipro, l’agenzia per lo sviluppo di Ferrara, che ha fatto scouting e coagulato attorno al piano industriale dei francesi sia la società immobiliare proprietaria dei terreni sia le istituzioni locali (Comune, Provincia e Regione).