L’assessore Fusari: uffici aperti anche a Ferragosto e Natale, in otto mesi iter completo. Indotto ferrarese in mano a Sipro
I dati del progetto Manifattura Berluti per produrre scarpe di lusso marchio Vuitton sono sempre quei pochi contenuti nelle note di accompagnamento: 6.600 metri quadrati di estensione del nuovo stabilimento di Gaibanella, 216 persone occupate a regime delle quali 185 operative già dal 2014. E’ tornata a riferirli l’assessore Roberta Fusari ieri pomeriggio in commissione consiliare, dopo che la giunta in mattinata aveva dato il via libera all’accordo di programma già all’ordine del giorno del consiglio comunale di lunedì prossimo per l’approvazione definitiva. Lo stabilimento, viene sottolineato nell’illustrazione, dovrà essere completato con tutte le autorizzazioni a posto «entro la fine del 2013», ed è per questi tempi così contingentati che è fondamentale il lavoro di filiera svolto dagli uffici comunali e degli altri enti interessati. «Noi amministratori veniamo qui a raccogliere i complimenti per aver completato in otto mesi un complesso iter autorizzativo, ma in realtà bisogna ringraziare gli addetti dell’ufficio Pua che hanno lavorato alle ore più assurde, a Ferragosto come a Natale, per rendere possibile tutto questo» ha sottolineato Fusari, indicando l’architetto Barbara Bonora. In effetti la chiusura in così pochi mesi di una pratica tanto articolata, che parte da una variante al vecchio Piano regolatore per trasformare il terreno da agricolo a industriale, e passa attraverso un accordo con la Regione per la parte di formazione continua (l’Accademie du savoir-faire), è un record per gli enti pubblici ferraresi. «In caso meno complessi ci mettiamo molto meno» ha ribadito l’assessore, anche se Francesco Rendine (Fli) ha ricordato che alcuni imprenditori a lui vicini attendono da 4 mesi una risposta per aprire un’attività artigianale in via Bologna. L’ultimo pezzo di strada del progetto in questione è in discesa, poiché anche i nodi posti ieri sono stati sciolti. A Gaibanella non si conceranno pelli, è la rassicurazione ottenuta da Valentino Tavolazzi (Ppf), mentre a Francesco Levato (Lef) è stato spiegato che, rispetto alla versione estiva del progetto nella quale c’erano ancora dubbi sugli scarichi di acque nere, il progetto in approvazione contiene tutte le specifiche degli impianti. Gianluca Vitarelli, amministratore Sipro, ha sottolineato che il progetto Berluti ha sviluppato «un nuovo modello di relazioni industriali, nel quale non vendiamo terreni a prezzi scontati ma mettiamo a disposizione degli imprenditori tutto quanto hanno bisogno. Lo abbiamo sperimentato con Amp». La Sipro si propone in sostanza come project manager, cioè interlocutore unico dei nuovi insedianti, con l’obiettivo di «massimizzare le ricadute dell’investimento sulle imprese del territorio», e poi di «sviluppare altri soggetti nell’ambito di quella filiera». Per vedere gli effetti bisognerà comunque pazientare un altro po’ in quanto, dopo l’approvazione di lunedì, la variante sarà trasmessa in Provincia per il visto definitivo, dopo il quale alla Manifattura Berluti occorrerà solo firmare la convenzione con la relativa fidejussione, e presentare un semplice permesso di costruire per poter avviare i lavori. Tutt’altra situazione rispetto a quella che i rappresentanti della maison francese hanno trovato a Roma, ad esempio: per aprire uno dei loro 38 negozi di lusso in centro, infatti, ci hanno messo due anni e mezzo di iter burocratico. Altra situazione, indubbiamente, ma anche altro tipo di risposte. (s.c.)