Di Brindisi: sull’arrivo di una società di logistica concesse tre proroghe, quindi l’interesse è reale e il progetto è fattibile
Nonostante i tempi e le difficoltà contingenti all’emergenza pandemica, la ripresa di avverte anche nel territorio ferrarese.
«E credo sia importante riconoscerlo, perché continuare a considerare e a definire il territorio ferrarese il fanalino di coda, o quasi, dell’Emilia Romagna, non produce benefici ma è addirittura disincentivante ».
A parlare è Stefano di Brindisi, amministratore Unico Sipro, con cui facciamo il punto su vari aspetti.
Di Brindisi, cominciamo dal Pnrr. Una parolina magica che sembra sia la panacea a tutti i mali e che comunque
appare ancora come una nebulosa. Come procede, e soprattutto, i soldi ci sono?
«I bandi cominciano a uscire e probabilmente saranno sempre di più. Come Agenzia dello Sviluppo, siamo a disposizione per valutare schede per intercettare fondi e sviluppare progetti da candidare.
Col Comune di Ferrara stiamo già collaborando. Noi siamo a supporto tecnico con uno staff di alto livello in termini
di competenze. In questi anni abbiamo lavorato a stretto contatto con l’Europa, soprattutto sul fronte del turismo,
dove ci siamo distinti a livello internazionale, divenendo anche capofila degli stessi progetti. Abbiamo dimestichezza
con le richieste e le prassi dell’Europa, che oggi impone non solo una pianificazione ma anche una messa a terra e una misurabilità degli avanzamenti dei lavori. Sipro c’è».
Area Nord e insediamenti.
Nei mesi scorsi si è parlato di un possibile grosso acquirente del settore logistica con un’attività in grado di dare lavoro ad alcune centinaia di persone. A che punto siamo? «Confermo l’interesse. Aggiungo anzi che ci sono state chieste tre proroghe, tutte concesse. Questo significa che la volontà è reale. Stanno studiando la fattibilità. Ovviamente sapremo l’esito solo alla fine delle loro valutazioni, ma già questo lungo confronto denota che parliamo di un’area appetibile e attrattiva.
Tengo a rimarcare che anche in altre aree Sipro, quindi Comacchio piuttosto che Tresigallo o Ostellato, stanno avanzando manifestazioni di interesse. Un buon segnale per il territorio ferrarese. Le ricadute sarebbero anche sul fronte dell’occupazione».
Progetti intercomunali?
I tecnici tendono a consigliare progetti più ad ampio respiro. «Veniamo da due anni negativi, con la pandemia, in cui Sipro ha però lavorato non solo per la stesura di bandi importanti, come è avvenuto per il Comune di Ferrara o Terre del Reno, per aiutare le imprese danneggiate. E questi sono solo due esempi. Sipro ha proseguito la sua politica di marketing in attesa della ripresa, che inevitabilmente prima o poi ci sarebbe stata e volevamo ci trovasse preparati.
Il fatto che proprio in queste settimane stiamo registrando interesse per le aree, ne è una bella testimonianza».
Sviluppo del territorio, a che punto siamo? «Ci sono i presupposti perché si realizzi nel senso pieno del termine. Bisogna però fare sintesi delle tante voci associative, imprenditoriali, sindacali e riuscire a portare avanti visioni univoche nell’interesse generale. Le sedi e i contesti, in cui fare evolvere i progetti comuni lanciati nel tempo, ci sono».
(…)