Louis Vuitton investe su Ferrara
Nel 2014 si prevede l’assunzione di 216 lavoratori specializzati
UN marchio di lusso per l’economia ferrarese. Nel 2013 il gruppo Louis Vuitton costruirà a Gaibanella uno stabilimento immerso nel verde, a basso impatto ambientale ed energetico, confortevole per chi ci lavora e chi lo visita. L’affare è concluso. Regione Emilia Romagna, Provincia e Comune di Ferrara hanno raggiunto l’accordo con la mediazione di Sipro. A breve il progetto definitivo. Il fiore all’occhiello di LVMH, la calzaturiera Berluti, che controlla la Manifattura ferrarese di via Cimarosa, troverà spazio in 7 mila metri quadrati di terreno, dove sorgerà la nuova sede del marchio. Nel 2014 saranno 216 i professionisti della scarpa che lavoreranno con LVMH, forti dell’istruzione di maestri calzolai, che nella rifinitura e nella qualità dei pellami esprimono un’arte artigianale di casa nostra. «E’ un piacere dare una buona notizia di questi tempi – annuncia il sindaco Tiziano Tagliani -. L’investimento arriva a Ferrara dopo una lunga trattativa cominciata prima del terremoto e basata sulla valorizzazione di una tradizione manifatturiera che ci appartiene». Le scarpe Berluti sono la Ferrari della Vuitton. «Il top del lusso» spiega Patrizio Bianchi, assessore regionale alla Formazione professionale. Nella sua voce c’è soddisfazione, la dicitura ‘de luxe’ non solo fa tendenza, ma cassa e detta le regole del business internazionale. In poche parole: cavalca la crisi espandendosi nel mondo. «E’ un segnale forte per l’economia, aver colto l’occasione di entrare nel mercato delle eccellenze, ci trasforma nella ‘testa’ di un sistema, che unisce le istituzioni intorno ad una strategia industriale – dice -. Il cuore di questa operazione è la scuola con maestri artigiani, pronti a tramandare il mestiere e a preparare personale specializzato, che lavorerà nella propria città». Sono due i corsi di formazione già partiti, dice Marcella Zappaterra, presidente della Provincia. «Le istituzioni stanno lavorando per un’occupazione di qualità e di fronte ad un interlocutore affidabile – spiega – superano anche le lungaggini burocratiche». Ma dove sta il business per gli imprenditori francesi? «Non nei costi, hanno acquistato a prezzi di mercato i terreni da privati – spiega Gianluca Vitarelli, presidente di Sipro, che ha seguito con mansioni di mediazione l’intera trattativa – il vantaggio è nell’acquisizione di garanzie di cui beneficiano sia il gruppo sia le istituzioni».